CATTEDRALE DI SAN GERARDO

La Cattedrale di San Gerardo a Potenza è una chiesa di stile neoclassico semplice e sobrio.
Dedicata dall’antichità a Maria SS. Assunta, sorge sul punto più alto della Città ed è intitolata a San Gerardo Vescovo, patrono della Diocesi. Negli anni ’60, sotto il pavimento del presbitero, fu scoperto l’emiciclo di una piccola abside racchiudente frammenti di pavimento musivo policromo risalente al IV o V secolo d.c.. 
“ Tu che osservi, vedi l’opera nella cui struttura io sono / tieni presente che io non sono la fabbrica madre / sono venuta dopo (sono figlia) per opera di Bartolomeo / la cui premura mi diede inizio / Son passati milleduecento anni dal parto / che fu senza pari nel rinnovare la terra”.

E’ il testo dell’epigrafe latina, e in caratteri beneventani, collocata sulla parete esterna della chiesa che registra l’opera di rifacimento, alla fine del secolo XII, fatta dal vescovo Bartolomeo, e richiama all’antica chiesa “madre” attestata dai frammenti di pavimento musivo policromo, con disegni geometrici risalenti al IV o V secolo, ritrovati nel corso dei restauri compiuti negli anni ’60 sotto il pavimento del presbiterio. Il mosaico e la piccola abside paleocristiana sono visibili sotto l’altare maggiore, in una cripta aperta appositamente, cui si accede da una scala sotto la griglia di bronzo collocata nel coro.

Sotto la lapide del vescovo Bartolomeo, quasi a significare unità e continuità di opera, è stata aggiunta, al termine dei lavori di ristrutturazione del 1789, l’epigrafe del vescovo Serrao “Qui sopra ho collocato i resti anche dell’antichità barbarica, affinchè nulla ne andasse perduto”, a conferma dell’attenzione ai segni dell’antichità della città, che il Serrao ha voluto che fossero conservati, come la grande lastra di pietra da lui recuperata, consunta e con iscrizione latina di provenienza pagana, in cui si accenna ad un “quadruumvir viarum”.

Nell’antica chiesa, prima dei rifacimenti del vescovo Bartolomeo, aveva operato il vescovo Gerardo e il successore Manfredi, e si era potuto ammirare lo sfarzo degli addobbi allestiti per accogliere la corte papale in occasione della visita di Innocenzo II e Lotario II nel 1137.

Notizie documentate riguardanti l’attività della chiesa si hanno solo dal tempo del governo del ricordato vescovo Bartolomeo, un potentino già arcidiacono della cattedrale, quando l’antica fabbrica, come ricorda la citata lapide, è stata quasi del tutto soppiantata dalla nuova chiesa. Non essendo noti danni subiti in precedenza dall’edificio, si potrebbe attribuire la decisione del vescovo alla possibilità di usufruire dell’opera del grande lapicida Sarolo di Muro Lucano, che nello stesso periodo offriva la sua arte nella costruzione delle chiese di San Michele di Potenza, di Capodigiano di Muro e di Acerenza, e del campanile della cattedrale, che ha molte somiglianze con il campanile di San Michele, e che allora sorgeva tra l’abside ed il transetto sinistro, sul versante nord, di cui si possono vedere segni rilevanti quali la massiccia muratura e l’angolo esterno fuori piombo.

Maggiori informazioni sono disponibili contattando l'Ufficio diocesano per la Pastorale del Turismo dell'Arcidiocesi di Potenza, che ha avviato un progetto per lo sviluppo e l'organizzazione del turismo religioso, in questa fase è possibile visionare l'edizione 0 della visita spirituale della Cattedrale di San Gerardo :